La pera è il frutto dell’albero del pero (Pyrus communis), della famiglia delle Rosaceae, ed è originaria delle regioni sud-orientali dell’Europa e di quelle occidentali dell’Asia.
Il pero cresce spontaneo nei boschi europei e viene coltivato da tempi molto antichi in un gran numero di varietà; è un albero vigoroso, che può raggiungere un’altezza anche di 15-18 m, ed è caratteristico dei climi temperati, infatti non tollera né gli eccessivi freddi invernali né i forti calori estivi.
Il pero è un albero con radici molto profonde, con foglie ovali e fiori bianchi o leggermente rosati riuniti a gruppi, che si sviluppano da gemme fruttifere portate all’estremità dei rami.
La pera è un frutto antichissimo, conosciuto fin dalla Preistoria che veniva coltivata già da più di 4000 anni in Europa e in Asia, e veniva consumata dai greci (ne fa menzione Omero) e dai romani, che ne conoscevano moltissime specie diverse. Pare che durante il Medio Evo questo frutto ebbe un forte calo di popolarità, che riconquistò a partire dal diciottesimo secolo.
William
William cultivar inglese (detta anche Bartlett). E’ la più importante per l’esportazione e per le utilizzazioni industriali. L’Emilia Romagna è la regione più produttiva (70%) mentre il Veneto rappresenta il 10% della produzione nazionale.
Una cultivar di derivazione della William è la Max Red Bartlett (detta anche William rossa). La polpa è biancastra, molto succosa, dolce-acidula, con aroma moscato caratteristico, fine, compatta. Oltre che per il consumo diretto, le pere William sono largamente utilizzate dall’industria per la preparazione di sciroppi e succhi. I frutti si raccolgono nella seconda decade di agosto e si conservato soddisfacentemente in regime di freddo per 3/4 mesi.
Aspetto: Sano e privo di sostanze estranee visibili.
Colorazione e maturazione: omogenee.
Colorazione Buccia: verde chiaro giallastro con presenza di lenticelle.
Polpa: bianco avorio.
Forma: Piriforme.
Qualità organolettiche: Polpa fine, fondente e zuccherina.
Aroma: Caratteristico aroma moscato.
Periodo di commercializzazione: Dal 15 agosto al 15 novembre.
Abate Fetel
Cultivar francese del secolo scorso. La sua produzione deriva prevalentemente dall’Emilia Romagna (80%) e dal Veneto (10%). Il frutto è grosso, la buccia è giallastra, soffusa di rosso all’insolazione. La polpa è bianca, fondente, molto succosa, zuccherina e aromatica. I frutti, molto resistenti e serbevoli, si raccolgono nella prima metà di settembre.
Aspetto: Frutto pulito, integro e privo di residui.
Colorazione e maturazione: omogenea.
Colorazione Buccia: verde chiaro-giallo, rugginosa al calice e leggermente al dorso.
Polpa: bianca.
Forma: Calebassiforme, con la parte superiore molto oblunga.
Qualità organolettiche: Polpa un po’ grossolana, molto succosa, di gusto gradevole.
La temperatura per una conservazione di lungo periodo in magazzino oscilla da -0.5 a +0.5 °C..
Qualità nutrizionali e conservazione delle pere
Le pere si ammaccano facilmente, per cui è necessario maneggiarle con cura, è bene comprarle dure e portarle a maturazione a casa, durante il consumo. Le pere infatti si conservano molto bene in frigorifero e maturano meglio una volta raccolte.
Per accelerare il processo di maturazione basta mettere le pere in un sacchetto di carta marrone a temperatura ambiente: in un lasso di tempo dai 2 ai 5 giorni saranno pronte per essere mangiate.
Durante la maturazione le pere producono etilene, un gas naturale che è anche un ormone naturale per la maturazione: un sacchetto non chiuso mantiene l’etilene vicino alla frutta e aiuta la maturazione, inoltre non rischia di alterare altri alimenti (come le verdure a foglia) sensibili all’etilene.
I sacchetti di carta aiutano a prevenire l’avvizzimento perché trattengono l’umidità prodotta dalla frutta durante la maturazione. Anche i sacchetti di plastica servono ugualmente allo scopo, ma accelerano troppo il processo perché aumentano l’umidità in maniera consistente e di conseguenza possono causare marciume.
Le pere hanno poche calorie (30-35 kcal per 100 g), sono ricche di fibra insolubile e non sono particolarmente interessanti per il contenuto vitaminico. Contengono invece una discreta quantità di potassio.
Hanno un indice di sazietà piuttosto elevato e quindi sono indicate negli spuntini o per concludere un pasto poco saziante.